Translate

sabato 3 dicembre 2011


mammelle   sottosviluppate
manifesto per una rivoluzione sentimentale maschile
seni maschili a simbolo della repressione emotiva maschile, che, inizialmente, potrebbe apparire come un ribaltamento cinico della visione strumentale di genere.








libretto a sedicesimo


domenica 27 novembre 2011

Santa Croce piccola descrizione
etnoarchitettonica di quartire
La Bocciofila Tricolore, punto di ritrovo del quartiere, davati all’ingresso presenta la versione bronzea del patriota con tanto di boccia e bandiera sventolante. Lì ho ritratto chi vi ho incontarto: giovani ragazzi cinesi e anziani signori, offendo così la possibilità di poter creare il proprio  componibile e straordinario “uomo nuovo *” in Santa Croce assemblando parti differenti di questi avventori.


* “Uomo nuovo (con l’iniziale maiuscola): termine futurista, poi ripreso nella retorica fascista. Era l’ardito combattente, macista, nazionalista ed autartichico.
                        








Santa Croce casa fabbrica” perdita di un’identità, anche architettonica.
Piccola descrizione architettonica dello sviluppo del quartiere  Santa Croce: le fabbriche, le case degli operai  di inizio ‘900 con il piccolo cortile in condivisione. Le palazzine anni ’70 con i negozi al pianterreno, le villette del decennio successivo su Via Adua. Infine i palazzoni del secondo millennio globalizzato simil-pagoda-cinese, Las Vegas o Disneyland style.
Se questo quartiere, poco meno di un secolo fa, era un paese autosufficiente, dove tutto funzionava in modo autonomo, adesso qual’è il suo senso? Forse lo ha perso come tutto il resto, in questo nostro tempo? Ci sono le fabbriche dimesse, che non sanno bene cosa aspettarsi. Forse diventeranno l’ennesimo centro commerciale o appartamenti dormitorio per persone che lavoreranno altrove e si muoveranno sul treno veloce o sull’autostrada limitrofa. Qui alla ex-fabbrica Locatelli, da più di vent’anni, c’è Reggio Children, con la sperimentazione del centro internazionale Loris Malaguzzi, ma in questa città non tutti gli asili sono “il Diana”.
Allora forse, se si vuole dare una faccita , una superficie, a questo quartiere, bisogna lasciarsi incantare dal sentimento del esotico. Questo strano paese, quartiere in miniatura, è pure mondo, sembra un’arca di Noè, dove persone venute da tutto il planisfero occupano il posto degli animali. Sembra la Belville di Pennac, dove l’ultimo arrivato, forse, un senso lo riesce a fabbricare ed offrire anche a noi.
      
nella versione "Piccola Fiammiferaia"


domenica 13 novembre 2011

  E’ NATO PRIMA L'UOVO O LA GALLINA?

RAZZISMO E INTEGRAZIONE

Come nel indovinello “è nato prima l’uovo o la gallina?”, forse il razzismo è una forma di difesa dallo spavento provocato dallo sconosciuto. La difficoltà che comporta lo sforzo per la conoscenza e comprensione spesso si ferma ad un umano rifiuto. Le differenze sensibili diventano così scoglio insormontabile.
La pubblicità, i consumi di massa, il mercato globale, hanno cancellato le unicità, offrendo uniformi, modelli, misure, colori, forme, standard, rendendo così ancora più inaccessibile la volontà di conoscenza. A questo ha contribuito l’annullarsi del contatto diretto con la natura ed i suoi cicli vita-morte e stagionalità. Tutto è mediato da stereotipi nati nell’epoca fordista e dalla conseguente perdita di disposizione a ciò che non ci viene offerto come concetto preconfezionato.
Come per le galline qui ritratte,  appartenenti alla collezione etnica del pollaio di mia madre, Adele, nessuna di esse è riconducibile all’icona della razzolatrice, propria dell’immaginario collettivo tradizionale. Sono mostrate nella loro disomogeneità, delatrice della loro singolare ed irripetibile unicità. La realtà ritratta in queste fotografie ci appare così incredibilmente surreale, nonostante la loro concreta esistenza, esse sono molto vicine alla modalità della figurazione umana. Diviene così  un gioco infinito dell’esperienza indiretta della realtà, che non permette più in alcun modo l’affermazione di un vero ma solo di possibili.








venerdì 14 ottobre 2011

W la carboneria: storie di migranti da biblioteca

Venni a conoscenza di chi fosse  Sir Antony Panizzi, solamente qualche anno fa, durante una vacanza a Londra. Importante intellettuale e carbonaro, a Panizzi venne dedicata la Biblioteca Centrale della mia città, Reggio Emilia. Antony o Antonio, a seconda della latitudine da cui lo si vuole nominare, in epoca risorgimentale dovette divenire esule per sfuggire, da una condanna a morte per reati d’opinione, prima verso Lugano poi a Londra, dove da confinato divenne direttore della British Library. Incrementò il numero dei volumi disponibili, favorì il prestito librario, studiò un sistema di catalogazione che ha portato alla sviluppo di quello da noi attualmente impiegato. Insomma, al nostro rifugiato politico venne data la possibilità di allargare le opportunità di divulgazione culturale del paese che lo ospitava.
Ora, alla biblioteca dedicata al nostro eroe della conoscenza pubblica, si può prendere in prestito il documentario che abbiamo realizzato nel 2010, che racconta lievi e divertenti storie di immigrati a Reggio. Ovviamente le opportunità che qui offriamo sono ben diverse da quelle date al nostro Antonio, se va bene, qui si è legalmente sfruttati da una cooperativa per pochi euro all’ora senza tutele per malattia, infortunio e altro in quanto soci lavoratori.
Buona visione.


disponibile al prestito nella sezione saggistica locale alla biblioteca centrale A. Panizzi di Reggio E.
Documetario 22 minuti, colore, 4:3 



in mostra alla stazione di Reggio Emilia,                              Federica Viani pronta per l'istallazione festival 167contatto 2011                                                                                                                  

particolari dell'allestimento

alcuni frames, qui visibile un riassunto


++++

Comunicazione pubblicitaria, consumi e comuni associazioni di idee,
tra microbofobie, igiene e xenofobia.

sabato 8 ottobre 2011

artverona gli indipendenti


UHT viene pubblicato ogni equinozio, in questo numero un rapporto
sociologico e antropologico sull'uso e costume dell'applicarsi capelli altrui



BOLO PAPER costruisce publicazioni uniche impiegando pagine di differenti riviste
e carte originali (non ristampate), dandogli una sequenza ed un "taglio" personale
 Ho trovato oggi, alla fiera d'arte di Verona, queste autoproduzioni nello spazio di BRANCHIE (per il respiro di progetti culturali autonomi nel comune di Venezia).

giovedì 6 ottobre 2011

"illuminante archeologia domestica", altro compito a casa: il libro a fisarmonica








Catalogazione descrittiva di lampade e lampadari di casa mia con la presentazione delle relative lampadine, alcune più attuali a risparmio energetico ed altre davvero vetuste, quasi, ora mai, introvabili.

lunedì 3 ottobre 2011

Compiti per il corso sul libro d'autore


impaginazione fronte


impaginazione retro

 






     





  



   


    




Copertina                                                                                                                pag. 1 e 2 
 


pag. 3 e 4


pag. 5 e 6                                                                                                retro di copertina 
 
 corso tenuto da Elia Pellacani a REfoto http://www.refoto.it/